Nel
gennaio del 1989, esattamente 30 anni fa, il noto settimanale “Time” dedicò il primo numero del nuovo
anno al pianeta Terra.
La
copertina “annuale” è regalata ogni anno, dalla redazione del periodico statunitense,
ai personaggi che hanno segnato in modo emblematico le cronache e gli eventi
mondiali, nei dodici mesi precedenti. Quell’anno, per la seconda volta, in
copertina non si trovava l’immagine di una persona, ma un oggetto, una
rappresentazione fotografica particolarmente efficace del nostro pianeta danneggiato
e “messo in pericolo”. Nel reportage interno, incentrato sull’argomento, si
illustravano i danni arrecati all’ambiente dalla crescita della popolazione,
dall’inquinamento, dallo spreco di risorse e dalla distruzione degli habitat
naturali di molte specie animali e vegetali. Uno degli articoli del reportage
era intitolato “Sentire il caldo” e trattava, in modo specifico, degli effetti
del surriscaldamento globale dovuto all’incremento delle emissioni di CO2
nell’aria.
Se
allora si potevano ancora avanzare ipotesi sul fatto che l’innalzamento delle
temperature fosse una casualità registrata in una o due stagioni, oggi gli
effetti sono talmente evidenti da non dare più adito a scuse. Gli eventuali
rimedi sono noti da tempo, ma le misure politiche ed economiche utili al fine
di limitare i danni incontrano sempre resistenze. Mentre, le tanto sbandierate
innovazioni tecnologiche proposte quale risoluzione del problema, sono ancora
una chimera. Anche per questo è nato un movimento spontaneo di giovanissimi che,
organizzatisi tramite la rete internet, chiede alle istituzioni mondiali un
futuro, il futuro loro negato (cioè negatoci) dall’aggravarsi delle condizioni
ambientali. Una delle promotrici del movimento è Greta Thunberg. La ragazza,
sedicenne svedese, oltre agli scioperi, agli interventi al World Economic Forum
di Davos e alla Conferenza sul clima di Katowice, ha creato l’hastag: #Fridays for future (Twitter).
A
dicembre del 2018, lo stesso settimanale statunitense “Time” l’ha menzionata tra i 25 teenager
più influenti del 2018 (fonte AGI News).
Gli alunni della V C Sezione Liceo Scientifico
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