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giovedì 18 febbraio 2021

2020 un anno da dimenticare, un anno da ricordare

 

È trascorso ormai più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid19, da quando il 23 gennaio 2020 a Wuhan, in Cina, veniva imposta la quarantena, primo evento di ampia portata causato da quella malattia che, da allora, ha segnato e segna le nostre vite, e che ci ha infaustamente accompagnato per l’intero anno 2020. Un anno lunghissimo di ansia, per l’aggravarsi della situazione, e di attesa per il definirsi di una strategia d’uscita dall’emergenza, tuttora lontana dal realizzarsi. L’impressione, condivisa quasi unanimemente in questi mesi, è quella di aver visto e sentito talmente tante notizie ed analisi sulla pandemia, per giunta non di rado discordanti, da essere arrivati ad un livello di saturazione tale per cui rifiutiamo ogni ulteriore novità sull’argomento e tendiamo a rimuovere il tempo trascorso. Il 2020 sarebbe quindi, come abbiamo letto e scritto in vere e proprie tormente sui social alla sua conclusione, un anno da dimenticare. Sicuramente lo è per tutti coloro i quali hanno visto allontanarsi per sempre familiari ed amici, senza poterli neanche salutare, e per quanti, colpiti dall’infezione, hanno dovuto sottoporsi a cure mediche estenuanti o a lunghe settimane di isolamento forzato. Eppure, mentre il contagio si diffondeva, gli avvenimenti mondiali si sono susseguiti nella loro improcrastinabilità, ed a volte nella loro imprevedibilità. Proviamo qui di seguito a riproporne alcuni, in associazione ai quali dovremmo comunque ricordare il 2020.

Il 22 gennaio la Grecia eleggeva, come nuovo presidente della Repubblica, Ekaterini Sakellaropoulou. Magistrato, già presidente del Consiglio di Stato greco, è la prima donna ad essere stata eletta alla massima carica della Repubblica ellenica.

Il 9 febbraio il film “Parasite”, del regista koreano Bong Joon-ho, vinceva quattro premi oscar, tra cui quello per il miglior film, che mai prima era stato assegnato ad un film non in lingua inglese.

Il 9 marzo in Italia, a causa del diffondersi dei contagi causati dal virus SARS-CoV-2, ormai noto come Covid19, veniva imposta la chiusura generalizzata di attività, uffici ed esercizi commerciali. Il giorno successivo sarebbe iniziato il primo lockdown.

Il 25 maggio, mentre anche negli Stati Uniti aumentavano i contagi, a Minneapolis, in Minnesota, un uomo, George Floyd, veniva ucciso per soffocamento da un agente, durante un’operazione di polizia. L’episodio si connoterà da subito per la spietata crudeltà e per lo sfondo razziale, suscitando un’ondata di sdegno e proteste in tutto il paese.

Il 10 luglio, ad Istanbul in Turchia, la Basilica di Santa Sofia diveniva nuovamente Moschea, poi il 24 luglio ospiterà fedeli islamici per una prima preghiera pubblica. La chiesa, costruita tra il 532 ed il 537 sotto la direzione degli architetti Artemio di Tralle ed Isidoro di Mileto, dopo essere stata dal 1453 luogo di culto islamico, dal 1935 era un museo aperto alle visite dei turisti.

Il 4 agosto,  nel porto di Beirut, in Libano, esplodeva un deposito di nitrati causando più di 200 vittime e 7000 feriti.

Il 18 agosto, nella repubblica africana del Mali un colpo di Stato militare causava le dimissioni del Presidente Ibrahim Boubacar Keita e l’insediamento a Bamako di un governo militare denominato Consiglio Nazionale per la Salvezza del Popolo.

Il 25 ottobre in Cile una netta maggioranza (78%) degli elettori, approvava le votazioni per un’assemblea costituente, che dal maggio 2021 discuterà una nuova costituzione, in sostituzione di quella ereditata dall’era Pinochet.

Il 3 novembre Joe (Joseph) Biden era eletto 46° presidente degli Stati Uniti. A 78 anni è il più anziano presidente eletto nella storia del paese americano, il primo proveniente dal Delaware ed il secondo di fede cattolica (il primo fu J.F. Kennedy).

Il 9 novembre al termine della sperimentazione umana del primo vaccino contro il Covid19, brevettato da due multinazionali farmaceutiche, venivano annunciati risultati molto positivi ed il via libera alle vaccinazioni.

Il 24 dicembre, dopo quasi un anno di negoziati improduttivi, era annunciato l’accordo per le modalità di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

Il 29 dicembre un terremoto di magnitudo 6.4 sulla scala Richter colpiva la Croazia, con epicentro nei pressi di Petrinja, circa 50 Km. da Zagabria. Il sisma causava ingenti danni materiali, alcune vittime e decine di feriti.  

È soltanto un elenco e certamente parziale, da cui, però, potrebbero essere tratte molte storie ed approfondimenti. Lo pubblichiamo così, sperando sia un piccolo contributo alla rielaborazione ed alla memoria di quanto è accaduto intorno a noi, in una lunga ed interminabile parentesi delle nostre vite. Magari perché ci aiuti a realizzare che ormai il peggio è alle nostre spalle.

Forse andiamo incontro a nuove e differenti tipologie di limitazioni, e, probabilmente, avremo bisogno almeno per un altro lunghissimo anno di molta cautela, ma ci attende un tempo migliore, un tempo di speranza e di ripresa.  



 La redazione




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