Il
27 gennaio è stata celebrata la giornata della memoria in ricordo delle vittime
dei campi di sterminio nazisti. Per l’occasione, come ogni anno dal 2005, i
social media, i palinsesti televisivi e le maggiori testate giornalistiche
hanno, ognuno a loro modo, contribuito alle finalità dell’evento annuale. Anche
nel nostro Istituto scolastico, grazie alla sensibilità dei nostri professori,
si è avuto modo di fare memoria di quegli anni e di quei giorni in cui la luce
di Dio sembrò essere scomparsa dalla vecchia Europa. Ormai è trascorsa qualche
settimana e nei corridoi ci sono ancora dei manifesti in bianco e nero che
riportano frasi di autori o personaggi celebri come monito sulle possibili,
assurde derive dalla natura umana.
Dopo
le frasi di rito nei cerimoniali ormai collaudati, tutto ritorna al proprio
posto, ognuno ritorna alla propria occupazione, non rimane molto, almeno
apparentemente. Un pensiero, allora, vorremmo dedicarlo ancora a quei, sempre
più pochi, anziani testimoni della Shoah, che girano le scuole d’Italia per
ricordare e farci conoscere quello che la Shoah è stato. Loro non devono
ricordare, per loro la memoria è sempre. I giorni trascorrono lenti nel
ricordo di qualcosa che li ha segnati per sempre, ogni giorno della loro vita è
il giorno della memoria.
Anche
questi anziani signori avranno dei nipoti, o pronipoti, probabilmente nostri
coetanei, ed anche a loro, ai giovani delle piccole Comunità ebraiche ancora
presenti in alcune città italiane, va il nostro pensiero ed il nostro
abbraccio, affinché sappiano che non sono soli.
Gli alunni della V D Sezione
Scientifica – Scienze Applicate
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