Lo sporco del gessetto che ti rimane sulle dita dopo
una pietosa interrogazione di matematica ti insegna che gli eventi traumatici e
dolorosi lasciano sempre dei segni, ma raramente saranno irreversibili.
Dover trovare dei professori disposti a portarti in
gita ti ha fatto capire cosa significa “essere disposti a tutto per qualcosa”,
sì, disposti a tutto; anche alle cose più autolesioniste con un round
supplementare di interrogazioni; passare dodici ore in pullman in hangover ti
ha insegnato che non è un’idea brillante.
A volte alzarti dal letto per andare a scuola non è un
gran piacere, soprattutto se il professore che più temi ha fissato un compito
in classe e sai già che prenderai un pessimo voto, ma quando stai per avvicinarti
al congedo scolastico realizzi quanto siano belli questi giorni tra queste
mura! Che il sistema scolastico sia a tratti fallace e soffra alcune lacune
è una critica inoppugnabile, ma sicuramente la scuola rimane una fabbrica di
ragazzi che nel caso della sottoscritta lascia spazio a previsioni ottimistiche
per il futuro.
Forse ci sarà da pentirsi per aver voluto che la
scuola finisse il prima possibile, perché nel corso di questi cinque anni se ne
sono viste di tutti i colori, sembra sempre che nella classe che si frequenta
facciano tappa i personaggi più stravaganti della scuola: ma ognuno è speciale
a modo suo, e salvo casi limite, tutti alla fine hanno da dar qualcosa che
resterà per sempre nel ricordo di noi ragazzi, anche una piccola sciocchezza!
L’ultimo giorno di quest’anno non riceveremo compiti
per le vacanze, ma compiti per tutta la vita: prima o poi arriva il momento di
diventare grandi, ma grandi per davvero!
Virginia Ferrante 5D scientifico
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