“WOMEN UNITE FOR WOMEN’S LIBERATION”
Uno
degli slogan del Women’s Lib negli anni Sessanta era proprio questo “Donne
riunitevi per la liberazione della donna!”La
condizione femminile occidentale ha compiuto grandi passi verso una maggiore
consapevolezza individuale e sociale dei diritti della donna, sia in ambito
familiare che in un più vasto contesto pubblico, con particolare riferimento al
mondo del lavoro.Basti
pensare che agli albori dell’800, nel pieno dell’epoca liberal-borghese, le
donne erano ancora considerate il sesso debole e ad esse venivano negati i più
elementari diritti civili come il diritto di voto, d’istruzione, di praticare
una qualunque professione ed altre fondamentali libertà personali.Successivamente, negli ambienti sindacali e socialisti, le rivendicazioni
sulla condizione operaia si unirono a quelle sulla condizione femminile e, alcune delle protagoniste di questi
movimenti politici, forse la stessa Rosa Luxemburg, filosofa, economista e
rivoluzionaria polacca, proposero l’istituzione di una giornata dedicata ai
diritti delle donne, divenuta poi, dal 1909, l’8 marzo.Ma
fu soltanto durante gli anni Sessanta del novecento che si andò
progressivamente affermando il principio della parità dei sessi in senso
socio-culturale: il movimento di liberazione della donna mise in discussione gli antichi stereotipi
circa i ruoli femminili e maschili. Attualmente, nella nostra cultura altamente civilizzata (o presunta tale), la
donna sta riuscendo, a volte tra forti resistenze, a guadagnarsi ruoli
importanti soprattutto in ambito lavorativo. Tuttavia la nostra è un epoca
dominata dall’edonismo e dalle forti contraddizioni, in cui la donna rimane
ancora vittima di un processo di mercificazione sessuale.Nei Paesi del Terzo Mondo ed in quelli a stampo “teocratico”, il processo
di emancipazione femminile è appena iniziato
Ferrante
Virginia Maria 5D scientifico
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