È estate, ma continuiamo a parlare di Covid-19 - Bonghi-Rosmini news

Bonghi-Rosmini news

Blog del Liceo Bonghi-Rosmini di Lucera (FG)

Ultime Notizie

Home Top Ad

Post Top Ad

venerdì 23 luglio 2021

È estate, ma continuiamo a parlare di Covid-19

 

Tracciare a fine anno scolastico, come da consuetudine del nostro blog, un bilancio per una qualsiasi delle attività progettuali dell’anno scolastico 2020-2021, sarebbe un esercizio vano, per non dire impossibile, poiché, a causa dell’emergenza sanitaria, l’attività didattica si è svolta prevalentemente online e dando, a ragion veduta, priorità alle attività curriculari.

Il Covid-19 ha segnato le vite di noi tutti e non solo quelle degli studenti e degli altri operatori scolastici, come già evidenziato nel breve articolo pubblicato dal blog il 18 febbraio 2021. Ora, mentre la pausa estiva ed il procedere della campagna vaccinale con i suoi effetti positivi sembrano averci dato una maggiore serenità, è opportuno tornare sull’argomento, provando a rileggere alcuni degli ultimi eventi ad esso collegati.

In particolare sarebbe utile iniziare a meditare l’eccezionalità di quanto accaduto, per non rischiare di pensare che si sia trattato di una delle tante epidemie avutesi fin dall’origine del genere umano. Infatti, sebbene sia senz’altro vero che fenomeni simili si sono sempre verificati, in quanto connaturati alla biologia umana, le attuali proporzioni della popolazione mondiale, ed al suo interno, il sempre più rilevante peso delle numericamente crescenti concentrazioni urbane, creano condizioni del tutto inedite e favorevoli per il ripetersi, frequente ed oltremodo deleterio, di crisi pandemiche. Non a caso, molti commentatori, durante il 2020, hanno associato i destini della c.d. Globalizzazione, ai risvolti sociali ed economici della pandemia in corso. Situazioni simili si potranno ripetere o potrebbero divenire un aspetto costante delle nostre vite. È così che un mondo malato prende consapevolezza della necessità di cure e sistemi sanitari adeguati, in particolar modo i quei paesi nei quali le condizioni economiche, o la volontà politica, non ne hanno consentito lo svilupparsi. Pensiamo per un attimo a cosa è stato ed è tuttora il Covid-19 per chi, come i sanitari, non si è potuto fermare, ed a quello che si è verificato, in termine di perdite di vite umane, ad ogni latitudine.

A dire il vero, già nell’ormai lontano 1978, una Conferenza internazionale voluta dall’Oms e dall’Unicef, tenutasi ad Alma Ata, definì nella sua Dichiarazione finale, la necessità di implementare politiche mirate alla strutturazione dell’offerta di cure primarie (Primary health care), o, in altri termini, alla strutturazione di sistemi sanitari organizzati per fornire cure continuative, che sarebbero stati, allo stesso tempo, adatti ad affrontare le emergenze sanitarie. Tuttavia, a causa dei contingenti indirizzi politici internazionali furono privilegiate scelte meno impegnative e dispendiose. Soltanto 40 anni dopo, nel 2018, ad Astana, sempre in Kazakistan, si è passati a dare una maggiore rilevanza a conclusioni del tutto condivisibili per problematiche ordinariamente e apparentemente distanti dalle nostre esistenze, ma che gli ultimi mesi hanno reso tragicamente attuali e prossime.

Purtroppo gli eventi hanno anticipato ogni ipotesi preventiva, ed hanno reso tristemente necessario l’adeguamento delle politiche sanitarie. Non a caso, proprio l’Oms, l’agenzia dell’Onu che si occupa di sanità, è stata una delle istituzioni più criticate all’inizio dell’era Covid-19. Ad oggi, nel perdurare dell’emergenza, la medicina ed in particolare i vaccini, sono l’unica possibilità di fronteggiare i contagi ed anche le scuole, questo è uno dei motivi di questo breve post, hanno il dovere di sensibilizzare alla partecipazione alla campagna vaccinale il maggior numero di persone possibile.

D’altro canto, per una strategia di più ampia durata, in particolare agli studenti ed alle giovani generazioni, è demandato l’onere e l’impegno di favorire e richiedere una maggiore sostenibilità negli stili di vita e nei comportamenti, nelle opzioni tecnologiche e nelle innovazioni infrastrutturali per la gestione delle aree urbane, così come dei sistemi sanitari. Per fare ciò è necessario continuare a parlarne affinché, nei limiti della ragionevolezza, le politiche a riguardo ed i conseguenti adeguamenti del vivere quotidiano, siano sempre più il frutto di scelte condivise e non imposte.         

 

La redazione



Nessun commento:

Posta un commento

Post Bottom Ad

Pagine