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giovedì 20 dicembre 2018

Bioetica: tra libertà e tutela della persona




Bioetica: tra libertà e tutela della persona

La ricerca scientifica dovrebbe porsi dei limiti oppure ogni tipo di sperimentazione è lecita?
Le accuse polemiche in ambito bioetico coinvolgono soprattutto noi giovani studenti, prossimi ad affacciarci nell’infido mondo del lavoro che ci sottoporrà questo dilemma in molteplici ambiti, come la giurisdizione, la politica, l’etica e, ovviamente, il campo medico. E’ un quesito nel quale è difficile non far emergere posizioni preconcette, pertanto cercherò di analizzare l’argomento nella maniera più oggettiva possibile.
Anzitutto alla ricerca va riconosciuto il grande contributo nella scoperta di nuove soluzioni che mirano al miglioramento delle condizioni di vita soprattutto in campo oncologico; a questo proposito è legittimo porsi le seguenti domande: 



“E’ eticamente corretta la ricerca sulle staminali embrionali?”
“Fin dove la scienza può spingersi?”

Gli scienziati stessi che si trovano ad alterare i meccanismi della vita, hanno pensato di riflettere sul loro lavoro e sul comportamento da adottare in certe situazioni. Non a caso già la filosofia illuminista considerava i diritti civili dell’uomo alla stessa stregua di quelli naturali; pertanto, bisogna evitare di violare questi ultimi, considerando di operare non su materia inerte, ma su esseri umani a cui va riconosciuta la dignità di essere delle persone. La sfida per la scienza è quella di adoperare le nuove scoperte tecnico-scientifiche salvaguardando però i diritti che ciascun uomo possiede sin dal concepimento.
In questo proposito si ravvisa il connubio che dovrebbe esserci tra scienza e filosofia visto che esse hanno un denominatore comune che è l’uomo.

La ricerca scientifica è fondamentale allo sviluppo umano; bisogna però non subordinare la ricerca al profitto personale, calpestando la dignità umana, creando dei presupposti per “un’involuzione” invece di un miglioramento. Lo scopo ultimo della scienza è operare nell’interesse dell’intera umanità in modo che la specie progredisca e non si autodistrugga.
Subentra a tal proposito una prospettiva ancor più ampia da cui osservare il problema: quella economica.
Infatti troppo spesso acquista valore il criterio secondo il quale essendo stati investiti ingenti capitali, bisogna arrivare ad una soluzione sempre e comunque, facendo prevalere l’interesse imprenditoriale su quello della persona. Ma non sempre il vantaggio immediato costituisce un fattore di forza, poiché potrebbero portare a risultati a lungo andare sfavorevoli.

Senza peccare di presunzione nel dare soluzioni definitive, che in realtà non esistono, perché la scienza è in continuo divenire, bisognerebbe non permettere alla ragione di prevaricare sul buon senso, e assumere una posizione autonoma e ponderata nel momento in cui veniamo chiamati al voto o semplicemente ad esprimere un’opinione.

-Ferrante Virginia 5D 


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