Bioetica: tra libertà e tutela della
persona
La ricerca scientifica dovrebbe porsi dei limiti oppure ogni
tipo di sperimentazione è lecita?
Le accuse polemiche in ambito bioetico coinvolgono
soprattutto noi giovani studenti, prossimi ad affacciarci nell’infido mondo del
lavoro che ci sottoporrà questo dilemma in molteplici ambiti, come la
giurisdizione, la politica, l’etica e, ovviamente, il campo medico. E’ un
quesito nel quale è difficile non far emergere posizioni preconcette, pertanto
cercherò di analizzare l’argomento nella maniera più oggettiva possibile.

“E’ eticamente corretta la ricerca sulle staminali
embrionali?”
“Fin dove la scienza può spingersi?”
Gli scienziati stessi che si trovano ad alterare i
meccanismi della vita, hanno pensato di riflettere sul loro lavoro e sul
comportamento da adottare in certe situazioni. Non a caso già la filosofia
illuminista considerava i diritti civili dell’uomo alla stessa stregua di
quelli naturali; pertanto, bisogna evitare di violare questi ultimi,
considerando di operare non su materia inerte, ma su esseri umani a cui va
riconosciuta la dignità di essere delle persone. La sfida per la scienza è
quella di adoperare le nuove scoperte tecnico-scientifiche salvaguardando però
i diritti che ciascun uomo possiede sin dal concepimento.
In questo proposito si ravvisa il connubio che dovrebbe
esserci tra scienza e filosofia visto che esse hanno un denominatore comune che
è l’uomo.
La ricerca scientifica è fondamentale allo sviluppo umano;
bisogna però non subordinare la ricerca al profitto personale, calpestando la
dignità umana, creando dei presupposti per “un’involuzione” invece di un
miglioramento. Lo scopo ultimo della scienza è operare nell’interesse
dell’intera umanità in modo che la specie progredisca e non si autodistrugga.
Subentra a tal proposito una prospettiva ancor più ampia da
cui osservare il problema: quella economica.
Infatti troppo spesso acquista valore il criterio secondo il
quale essendo stati investiti ingenti capitali, bisogna arrivare ad una
soluzione sempre e comunque, facendo prevalere l’interesse imprenditoriale su
quello della persona. Ma non sempre il vantaggio immediato costituisce un
fattore di forza, poiché potrebbero portare a risultati a lungo andare
sfavorevoli.
Senza peccare di presunzione nel dare soluzioni definitive,
che in realtà non esistono, perché la scienza è in continuo divenire,
bisognerebbe non permettere alla ragione di prevaricare sul buon senso, e
assumere una posizione autonoma e ponderata nel momento in cui veniamo chiamati
al voto o semplicemente ad esprimere un’opinione.
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